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©SNAT 2019|Alexandre Lamoureux

Scoprire... il porto

Il porto, la ragion d’essere della città, è il testimone privilegiato della sua storia. Oggi non è rimasto nulla degli impianti transatlantici che hanno reso Saint-Nazaire il punto di partenza privilegiato per Cuba, Messico, Panama… Il sito portuale è stato stravolto dalla costruzione, tra il 1940 e il 1942, della base sottomarina tedesca che ha sostituito la stazione transatlantica. Oggi, il Porto permette a Saint-Nazaire di offrire, intorno alle banchine, un’autentica e originale offerta turistica e culturale.

Saint-Nazaire Un porto transatlantico

Una passeggiata intorno al porto significa camminare nel punto in cui il destino di Saint-Nazaire è cambiato a metà del XIX secolo. All’epoca, era una semplice città di qualche centinaio di abitanti, nota per la competenza dei suoi piloti della Loira, ed era dotata di un molo per il ricovero delle navi.

La decisione di fare di Saint-Nazaire il porto esterno di Nantes doveva cambiare il destino e l’aspetto della città, trasformandola presto in un porto transatlantico.

La linea transatlantica per l’America Centrale fu inaugurata nel 1862. Saint-Nazaire – Veracruz: una traversata di 24 giorni (solo andata!). Lo stesso anno, i primi cantieri navali si insediano nel sito di Penhoët. La città crebbe, guadagnandosi presto il soprannome di “piccola California bretone”. Lo sviluppo della città, legato al commercio marittimo e alla costruzione navale, fu accompagnato da un vero e proprio boom demografico: nel 1900, Saint-Nazaire contava già 35.000 abitanti. Fu costruita una nuova città.

Fino alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, passeggeri e merci per le Antille e l’America centrale passavano, quindi, da Saint-Nazaire. Gli impianti portuali si sono adattati e ampliati: l’apertura della chiusa sud (inaugurata nel 1907), la creazione dell’enorme chiusa Joubert (utilizzata per la prima volta nel 1932), che ha reso possibile anche – e soprattutto – la costruzione di navi da crociera sempre più grandi.

La seconda guerra mondiale mise bruscamente fine allo sviluppo della città. Le strutture della Compagnie Générale Transatlantique scomparvero sotto l’immensa massa di cemento della base sottomarina tedesca, che fece sì che la città fosse quasi completamente distrutta dalle bombe alleate. Dopo la guerra, il compito è immenso: una città nata appena un secolo fa deve essere ricostruita…

Un porto in centro

Dopo la guerra, la città fu ricostruita voltando le spalle al porto. A metà degli anni ’90, il comune ha avviato una riflessione su larga scala sul futuro non solo della base sottomarina, ma anche del rapporto tra la città e il porto.

Inaugurato nell’aprile 2000, allo stesso tempo del suo elemento più significativo, Escal’Atlantic, Ville-Port, avvicina la città alle sue banchine originali. L’antica base sottomarina, che per decenni ha rappresentato un formidabile ostacolo tra il centro città e i bacini, non viene distrutta ma integrata alla città: una rampa pedonale conduce al tetto* per una vista spettacolare del porto e l’estuario; diverse rientranze vengono forate per aprire impressionanti spazi pubblici. La base non ospita più gli U-boot tedeschi, ma luoghi culturali (il LiFE e il VIP), l’Ufficio del Turismo e naturalmente Escal’Atlantic.

Ma anche intorno alla base con: un cinema, un supermercato, un centro commerciale, un hotel a tre stelle… per non parlare del Teatro Simone Veil a Saint-Nazaire, costruito sul sito della vecchia stazione ferroviaria e che incorpora parti di questo edificio del XIX secolo. E attraverso le opere di Gilles Clément e Felice Varini realizzate nell’ambito della Biennale Estuaire Nantes <> Saint-Nazaire, l’arte contemporanea a Ville-Port trova un “supporto” sulla scala dell’intero paesaggio portuale.

Le Vieux Môle (Il vecchio molo)

Scoprite la stella di Saint-Nazaire

La passeggiata inizia, così, di fronte all’estuario della Loira, in direzione del Vecchio Molo. Con il suo lungo molo in pietra scolpita, il Vecchio Molo porta con orgoglio i suoi 180 (circa) anni di vita. Affiancato da una struttura molto moderna, la tavola d’orientamento di Tintin, oggi il Vecchio Molo fa talmente parte del paesaggio portuale che si dimenticherebbe quasi che, nel 1838, diede luogo a una piccola rivoluzione.

Fino ad allora, Saint-Nazaire aveva solo un piccolo porto di arenamento, accessibile unicamente con l’alta marea e per nulla adatto al traffico marittimo e fluviale molto intenso dell’epoca. Con il molo di riparo, messo in servizio nel 1838, le navi, compresi i “battelli a vapore della Loira” che trasportavano passeggeri, potevano finalmente attraccare più facilmente. Saint-Nazaire non era più sinonimo di sbarchi da incubo, come era il caso in precedenza: nel suo romanzo Béatrix, ambientato sulla penisola di Guérande (1829), Balzac evoca le “rocce viscide e le scogliere granitiche” che rendevano ogni trasbordo un’avventura difficile.

Tintin a Saint-Nazaire

Rotta per Saint-Nazaire mille sabordi!

Saint-Nazaire è una delle poche città – o meglio uno dei pochi porti – a poter rivendicare il passaggio di Tintin!

Ricordate: in “Le Sette Sfere di Cristallo”, Tintin, Milù e Capitano Haddock vanno a Saint-Nazaire, in un momento in cui il porto transatlantico esiste ancora. Sono alla ricerca del loro amico, il professor Girasole. Alcuni cattivi l’hanno rapito. Bisogna salvare il professore…!

Con l’obiettivo di perpetuare la memoria del passaggio di Tintin a Saint-Nazaire, i tintinofili dell’associazione di Saint-Nazaire “Les 7 Soleils” hanno installato sei affreschi su metallo smaltato, proprio nei luoghi della storia. Questi pannelli riproducono le vignette dell’album: vedere Tintin e i suoi compagni che girano per il porto di Saint-Nazaire, nella cornice naturale del paesaggio portuale, crea un effetto specchio piuttosto sorprendente… Procuratevi l’opuscolo “Seguendo i passi di Tintin”, distribuito gratuitamente all’Ufficio del Turismo e consultabile online qui!

Le vignette danno vita anche a un intero capitolo della storia di Saint-Nazaire che non è mai scomparso. Hergé, infatti, attirò i suoi eroi nella città dell’anteguerra, in un’epoca in cui Saint-Nazaire era ancora punto di partenza per l’America Centrale, con un tocco di avventura e di esotismo.

La tavola di orientamento di Tintin

Un Oggetto Non Identificato dalle forme eleganti, che ricorda le prue dei transatlantici, attraccato nel porto di Saint-Nazaire, vicino al Vecchio Molo, di fronte all’estuario. È la tavola di orientamento di Tintin, l’ultima pietra miliare del percorso a Saint-Nazaire di Tintin, Capitano Haddock e Milù.

I 13 porti veri (oltre a Saint-Nazaire) visitati da Tintin e due luoghi immaginari appaiono su questa tavola di orientamento in metallo patinato, progettata dall’artista plastico Jérôme Besseau e co-eseguito da studenti di diverse scuole superiori di Saint-Nazaire.

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